Chiesa di S.Spirito dei Napoletani a Via Giulia (Roma)


Eretta dalla confraternita dello Spirito Santo dei Napoletani verso la fine del ‘500 su progetto di Ottaviano Mascherino nel luogo ove sorgeva l’antica chiesetta di S.Anna e l’omonimo convento di Suore Domenicane, l’edificio ecclesiastico subì nel tempo varie modifiche anche ad opera di Carlo Fontana nella seconda metà del ‘600 fino a pervenire all’assetto attuale nel 1853 ad opera dell’architetto napoletano Antonio Cipolla.

 

Planimetria Progetto

Negli anni 1939-40 la costruzione dell’attiguo Liceo Virgilio ha indirettamente alterato sia il contesto urbanistico che l’assetto statico della Chiesa. Da quel momento sono infatti cominciati a manifestarsi evidenti fenomeni lesionativi sulla volta a botte e sulle chiavi degli archi delle cappelle laterali. Inoltre le notevoli infiltrazioni di acqua affluente dal piano fondale, probabilmente dovute alla notevole vicinanza del Tevere, causa di evidenti deterioramenti di intonaci e sovrastanti decorazioni pittoriche,  hanno


Prospetto e Sezione 

 



Porspetto laterale



Dopo l’aggiunta all’impianto originale dell’abside pentagonale con l’altare maggiore e la riduzione della cappella centrale di destra a causa dell’appropriazione dello spazio dalla stessa utilizzato avvenuto nel 1660 ad opera dell’adiacente collegio Ghisleri, la Chiesa fu riaperta al culto solo nel 1863.

 
Sezione di Progetto

portato alla chiusura al culto dell’edificio sacro avvenuta nel 1965. Nel progetto, redatto con la collaborazione degli architetti G.D’Emilio e G.Gioia, sono state pertanto previste sia opere di consolidamento statico, individuate anche grazie alle recenti e indispensabili indagini geognostiche effettuate dalla ditta Rodio, costituite sia dalla cerchiatura con cordoli summitali e tiranti metallici incassati nella muratura della navata centrale e della cupola, sia dalle perforazioni armate incrociate in corrispondenza degli archi. Un’efficace barriera orizzontale con resine siliciniche lungo tutto il perimetro della Chiesa garantisce invece il definitivo arresto dell’umidità ascendente.
 
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